Dopo aver terminato il cammino, Giulia di Due in Cammino ci manda un breve resoconto corredato da foto e un piccolo trailer del cammino:
“L’abbiamo iniziata a Febbraio complice il bel tempo e terminata a Giugno causa covid-19. Essendo basati a Milano eravamo soliti camminare di Sabato usando i treni per spostarci all’inizio e alla fine di ogni tappa. Le prime 2 tappe sono state quelle che ci sono piaciute maggiormente, dal lago di Lugano al Sacro Monte di Varese.
Anche la parte iniziale del Naviglio Grande non è stata male con i vari paesini che si intervallavano sul canale a scandire la distanza via via percorsa. Probabilmente la parte del naviglio di Bereguardo può risultare monotona ai più, anche se l’omogeneità del percorso e la lentezza con cui varia il paesaggio potrebbero esercitare una sorta di fascino ipnotico.
E’ comunque gradevole in quanto immersa nella natura.
Unico punto critico, almeno per noi, è il lungo nastro d’asfalto tra Vigna del Pero e Massaua: tanto asfalto, pochissima ombra e pochi scorci interessanti da ricordare.
Come tutti i cammini anche questo ci è piaciuto particolarmente perché ci ha permesso di scoprire angoli e gioiellini della regione a noi pressochè sconosciuti, come la Badia di Ganna, il Monastero di Torba e il bel borgo Medievale di Castiglione Olona.
Ci è piaciuta e molto la sorpresa di percorrere un tratto in comune con il cammino di sant’Agostino da noi completato in precedenza.
Ciliegina sulla torta: rispetto alla via Francigena l’arrivo a Pavia avviene sull’altra sponda del Ticino. E’ un cammino che suggeriamo anche a chi è alle prime armi per la relativa brevità e bassa difficoltà delle tappe, pochi sono i dislivelli, ottime la segnaletica e la disponibilità delle traccie gps.
Valutare bene se percorrere la ultime quattro tappe nei periodi più caldi”.
dueInCammino