Come arrivare:
Le indicazioni per arrivare al palazzo con i mezzi pubblici si trovano cliccando qui
Due torri e un coronamento merlato, hanno fatto sì che Villa Archinto fosse definita Il Castello. Per lungo tempo è rimasta poco più che un rudere di un’opera incompiuta dal profumo di grandezza, il cui restauro è terminato nel 2007. Proprietà della famiglia Archinto che, da metà del ‘500, diede il via a ben due secoli di acquisti terrieri con lo scopo assicurarsi un’area adeguata su cui sarebbe sorta la villa. Solo nel 1700 infatti fu possibile iniziare il lavoro di costruzione della Villa. Il progetto originale non vide mai la fine, lasciandoci solo una piccola parte di ciò che era stato progettato: un palazzo molto più grande, con pianta ad H, un grande giardino, diverse corti interne e due pontili di cui uno coperto per l’attracco delle imbarcazioni.
La tradizione popolare però, ci da una versione differente dei fatti: pare che la villa fosse stata davvero completata, in occasione di una grande festa, ma che in seguito fu demolita per necessità di materiali in altri palazzi. Gli storici sostengono che non fu mai finita, ma che sicuramente i lavori di costruzione erano molto più avanti di ciò che vediamo oggi; in un dipinto dell’epoca la Villa è raffigurata con parti che ora non esistono più, motivo per cui è verosimile che sia stata in parte smantellata.
La ristrutturazione ha permesso di creare al piano rialzato la Biblioteca Comunale di Robecco sul Naviglio, e da diversi anni Alfredo Oggioni e il suo staff hanno creato, al piano terra, uno splendido ristorante (Ristornate da Lucrezia ).
Poco distante da questo antico palazzo, si trova il Ponte degli Scalini. Fu costruito nel 1842 per collegare l’allora contrada di Brisa con quella di San Girolamo, sulla strada per Castellazzo de’ Barzi e sostituì un precedente ponte galleggiante allestito per antica consuetudine nel giorno della festa patronale di San Giovanni Battista, per consentire il passaggio della processione. I finanziamenti per la sua costruzione vennero dal lascito testamentario del Nobile Giulio Dugnani, fratello del Cardinale Antonio Dugnani proprietari dell’omonima villa. Nel testamento si legge: “Lascio alla Comunità di Robecco lire milanesi quattromila quando si facesse il ponte di comunicazione colla strada che va a Castellazzo, e ciò ad opera compiuta; […] però se entro dieci anni non avesse luogo tale ponte secondo me importantissimo, allora passerà all’Orfanotrofio o di San Pietro in Gessate“.
Via Giacomo Matteotti
Via Giacomo Matteotti, 39, 20087 Robecco Sul Naviglio, MI, Italia
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