Chissà quante volte i passanti capitano ai suoi piedi, senza pensare a cosa sia quella costruzione, l’edificio più antico di Schianno. Ma in fondo, tutti i fabbricati che abbiamo attorno hanno una storia da raccontare.
Alberto Moiraghi ci racconta la Torre Campanaria della chiesa dei santi Cosma e Damiano, che è molto antica, tanto da perdere la memoria delle proprie origini.
Già presente in epoca romana e parte di un sistema di avvistamento nella zona del Seprio, in comunicazione con la torre di Velate, di Santa Maria del Monte e altre, svettava sulla collina di Schianno tra le abitazioni di famiglie nobili di epoca longobarda e carolingia (secoli VIII e IX). Era un’importante punto di riferimento per i canonici che facevano parte dell’arcipretura di Schianno, che aveva sede proprio nella chiesa dei santi Cosma e Damiano. Questi consacrati, guidati da un arciprete, abitavano il cortile degli Stalasc, recentemente sventrato e impoverito della sua storia.
La torre ha visto svolgersi la storia di un arciprete importante: Arderico di Schianno, che nel 1173 fondò, insieme ad altre autorità del tempo, l’ospedale Nifontano, nucleo originario dell’attuale ospedale di Circolo a Varese.
Dal punto di vista architettonico costituisce uno dei pochi esempi, in Lombardia, di Clocher-Porché, un campanile che fa da atrio ad una chiesa. In tempi più recenti, nel 1921-22, viene modificato parte del suo aspetto per poter ospitare all’interno una cisterna, oggi non più in uso, dell’acquedotto che avrebbe fornito acqua per più di 30 anni agli abitanti di Schianno e Gazzada.
Ci sarebbero ancora tante cose che questa antica torre potrebbe dirci, anche grazie agli affreschi conservati all’interno della chiesa. Ad esempio che conserva un pendolo, l’orologio che scandisce il tempo e ricorda agli abitanti la sua presenza. Viene caricato a mano ogni due giorni da uno schiannese, il Signor Giorgio.