
La storia urbanistica del comune è particolare e porta il paese ad essere diviso in due distinti nuclei: quello di Lavena a est e quello di Ponte Tresa a ovest. Il secondo è molto più recente e si è sviluppato a partire dalla metà dell’800, quando fu costruito il ponte, e iniziò il frontalierato italiano, esploso poi negli anni ’50 del secolo scorso. Il Lago Ceresio o di Lugano e il Fiume Tresa sono i due elementi naturalistici di maggior rilievo e, da sempre, fondamentali per lo sviluppo economico del paese; un tempo con la pesca (celebri le anguille del Tresa) e oggi grazie alla capacità di attrarre turisti.
Un luogo simbolico è senza dubbio il ponte sulla dogana. Qui, in diversi periodi dell’anno, è possibile osservare diverse specie animali: folaghe, svassi, cigni e cormorani per gli amanti del birdwatching; carpe, cavedani, gardon e qualche persico per chi preferisce osservare la vita sotto il pelo dell’acqua.
Dalla dogana di Lavena Ponte Tresa parte il lungolago, recentemente oggetto di un’opera di riqualificazione importante dal punto di vista naturalistico e urbanistico, che in un paio di chilometri conduce lungo un percorso ciclopedonale al nucleo di Lavena.
Il lungolago è eclettico, pronto ad accogliere e soddisfare le esigenze dei più disparati target di visitatori. Da qui parte un sentiero artistico, costruito pochi anni fa: il Sentiero dell’Arte che si interseca per un breve tratto con la nostra Via.
Nei due chilometri che collegano Ponte Tresa a Lavena sono state installate delle sculture che hanno trasformato il lungolago in un piccolo museo di arte contemporanea a cielo aperto. Dalla statua del Bozzolo, scultore originario di Marchirolo, che simboleggia l’unione fra il popolo svizzero e quello italiano, al murales del varesino ormai celebre in tutto il mondo, Andrea Ravo Mattoni, il camminatore potrà godere di tutta una serie di opere molte delle quali realizzate dai vincitori del concorso italo svizzero “Il Ponte Magico”.
E’ piuttosto suggestivo “lo stretto”, cioè lo stringersi del Ceresio in una lingua d’acqua di poche decine di metri, dove Svizzera e Italia sembrano davvero tendersi la mano. Al porticciolo è tutto un via vai di turisti che giungono qui per fare due passi e ristorarsi.
Sul percorso si incontrano anche parchi giochi e aree relax dove sdraiarsi ad ammirare il lago e, con la bella stagione, diversi baretti dove prendere le forze per iniziare il lungo cammino!