Diario di Pellegrinaggio della Via Francisca del Lucomagno dal 31 agosto al 4 settembre di Mara Ghidella (Besozzo) e Luca (La Spezia).
Tappa 1: Lavena Ponte Tresa – Varese
Arrivati in pullman a Lavena Ponte Tresa abbiamo costeggiato il lago e attraversato il paese per poi immergerci nel Parco dell’Argentera. Qui siamo rimasti affascinati dai piccoli corsi d’acqua con gli storici mulini dell’epoca incorniciati da alberi maestosi.
Poco dopo, nel piccolo borgo di Marchirolo, abbiamo fatto la preziosa scoperta di innumerevoli murales fino a raggiungere la Chiesa di San Martino dove salendo la doppia scala seicentesca si possono ammirare le Alpi Svizzere e tutta la vallata potendo anche apprezzare con soddisfazione il cammino già percorso.
Abbiamo quindi proseguito con rinnovato entusiasmo fino a giungere a Ghirla notando subito il vecchio “Maglio” e, fuori dal percorso, il Romitaggio di Santa Maria Bambina e il laghetto che se fosse stata una giornata più calda ci avrebbe sicuramente accolto con le sue acque cristalline.
Alla Badia di San Gemolo di Ganna abbiamo quindi deciso di proseguire il cammino previsto per la seconda tappa attraverso il Parco del Campo dei Fiori, superando il Brinzio e la Rasa fino alla prima delle cappelle che conducono a Santa Maria del Monte.
In questo primo giorno non abbiamo sentito nessuna fatica. Sicuramente eravamo freschi e riposati ma un grande aiuto ci è stato dato dalla bellezza dei diversi paesaggi che abbiamo ammirato oltre ai monumenti incontrati lungo il percorso. La cosa fondamentale che però ci è rimasta subito nel cuore è stato lo spirito del pellegrinaggio che abbiamo percepito fin dalla partenza al B&B La Coccinella dove abbiamo fatto timbrare le nostre credenziali. Lungo il percorso, fra i tanti episodi, dobbiamo ricordare un ragazzo a Marchirolo che ci ha invitato a bere qualcosa a casa sua per poter vedere anche il suo murales e le gentilissime Suore che ci hanno accolto al Romitaggio. Qui Suor Bartolomea ci ha offerto un buon caffè e ci ha permesso di visitare tutta la struttura raccontandoci la sua storia.
Tappa 2: Varese – Fagnano Olona
Anche la nuova giornata è iniziata con questo spirito di accoglienza Al Nifontano B&B dove Samanta e Massimo ci hanno atteso con caffè, pasticcino e dei fichi golosissimi per addolcire il nostro cammino.
Lasciandoci alle spalle la città di Varese ci siamo nuovamente immersi nel verde della natura con il risveglio dei suoi colori scendendo verso Capolago.
Proseguendo, insieme alle coltivazioni dell’uomo abbiamo potuto apprezzare anche la presenza e la gioia dell’incontro con diversi animaletti come un gregge di pecore e caprette che quasi ci correvano incontro.
Invece di entrare a Castiglione Olona abbiamo deciso di proseguire verso l’ostello di Gornate Superiore dove, nonostante l’ora di pranzo, ci ha ricevuto il simpaticissimo Signor Mario.
Ci siamo quindi addentrati nel cammino previsto per la quarta tappa arrivando al Monastero di Torba e poi seguendo le tracce del fiume Olona e della vecchia ferrovia, ora trasformata in un bel percorso ciclopedonale nel Parco RTO fino a concludere la giornata nei pressi di Fagnano Olona al B&B La Corte.
Tappa 3: Fagnano Olona – Bernate Ticino
Ricominciamo il cammino sulla pista ciclopedonale che già la mattina presto viene utilizzata da persone che passeggiano o fanno attività fisica. In tante, magari con l’occasione di una foto, ci fanno raccontare l’esperienza che siamo vivendo e ci fanno domande sul Pellegrinaggio.
Dopo il breve tratto all’interno del centro di Castellanza, è la volta di fare l’ingresso in un altro Parco, quello dell’Alto Milanese dove continuano i paesaggi coltivati e l’incontro con altre specie animali in particolare i simpaticissimi scoiattoli.
Ci concediamo una pausa a Buscate dove poter mangiare all’ombra di una grande Torre e fare alcune fotografie prima a Villa Rosales e poi a Villa Annoni a Cuggiono.
Qui il prato è veramente difficile da lasciare ma, avendo interrotto il percorso prima di quanto avessimo previsto già il giorno prima, decidiamo di incamminarci ancora prima verso Castelletto di Cuggiono e poi verso Bernate Ticino.
Anche se in questi luoghi ci rendiamo conto che le meraviglie non finiscono mai. Ci troviamo infatti catapultati nella visione del Naviglio Grande e dobbiamo fermarci assolutamente ad apprezzarne il corso e i suoi ponti come se fossimo cullati dal suono di queste acque fino alla visione del tramonto a Bernate Ticino.
Qui siamo veramente riconoscenti al proprietario del B&B Ca’ Nobil che, essendo fuori dal percorso, ci viene a prendere in macchina per portarci alla sua struttura.
Tappa 4: Bernate Ticino – Bereguardo
Anche oggi ripartiamo così come avevamo concluso il giorno prima con la visione del Naviglio Grande.
Come la sera precedente, ci sono numerose persone che passeggiano o vanno in bicicletta scandendo il tempo insieme alle acque. Forse a qualcuno potrebbe sembrare un paesaggio sempre uguale e magari stancante dopo poco ma, seguendo anche le indicazioni della guida, abbiamo l’opportunità di apprezzare i tanti paesini, monumenti e Ponti fra cui quello molto suggestivo degli Scalini che incontriamo lungo il percorso scoprendo anche la storia che questa zona ha avuto nella Guerra d’Indipendenza.
Rispetto ai giorni precedenti il caldo si fa sentire ancora di più e arrivando ad Abbiategrasso la fatica è davvero molta ma ci aspettavamo che avremmo dovuto affrontare anche momenti come questi.
Seguiamo le indicazioni di chi pesca e con una battuta ci fa trovare un buon posto dove mangiare qualcosa e rilassarci. Abbiamo intanto salutato il Naviglio Grande per il Naviglio di Bereguardo che ci sembra un compagno più tranquillo e con le sue acque placide ci porta fino ad un imperdibile fuori percorso per il Monastero di Morimondo.
Qui, dopo aver visitato la Chiesa, riusciamo a raccogliere il timbro sulle credenziali e a farci regalare una inaspettata, a causa dell’orario, visita all’interno del chiostro.
Purtroppo è veramente tardi ma anche per questo riusciamo ad apprezzare un bellissimo tramonto sullo sfondo di un pittoresco campo di girasoli e l’ultima parte del percorso con le luci della sera.
A Bereguardo facciamo l’incontro con Giorgio, un altro Pellegrino di Legnano!
Le cose e le emozioni da raccontarsi sono tante……
Tappa 5: Bereguardo – Pavia
…… Pavia stiamo arrivando!
Pur pensando di portare a termine il Pellegrinaggio, sentiamo comunque un po’ di stupore nel risvegliarci la mattina e metterci in strada verso Pavia.
Nonostante questi pensieri, non ci facciamo sfuggire l’occasione di vedere anche il Castello di Bereguardo.
Su di giri per essere vicini al traguardo ma con la stanchezza degli ultimi chilometri da percorrere che ci sembrano ancora più pesanti, facciamo la nostra pausa quotidiana per poi subito incontrare il cartello del Comune di Pavia.
L’acqua è stata una presenza costante lungo il nostro cammino e anche stavolta dopo poco incontriamo il fiume Ticino che con la sua maestosità ci porta all’altrettanto maestoso Ponte Coperto.
Qui entriamo nel centro di Pavia per raggiungere la Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro e far visita alla Tomba di Sant’Agostino oltre a ricevere l’ultimo timbro sulle nostre credenziali e la Pergamena per aver compiuto il Pellegrinaggio.
“Sei venuto per compiere il tuo viaggio.
Sei entrato per uscirne, non per restarvi.
Sei un viandante, questa vita è soltanto una locanda.
Serviti del denaro come il viandante si serve, alla locanda, della tavola
del bicchiere, del piatto e del letto, con animo distaccato da tutto.”
Sant’Agostino
Solo questa bellissima frase sulla Pergamena mi ha colmato di gioia per aver raggiunto la meta di questo bellissimo Pellegrinaggio. Luca
Chi viaggia vive due volte: ogni passo ci regala delle emozioni a volte difficili da spiegare ma che rimangono impresse nel cuore.
Mara Ghidella
Proprio sulla piazza della Basilica abbiamo incontrato Lucia e Franco di Padova, altri due pellegrini in bicicletta che proseguivano il loro Pellegrinaggio fino a Roma e forse a Santa Maria di Leuca.
Sarà un segno? Speriamo presto di farvi avere ancora nostre notizie perché la voglia di proseguire è immensa.
Un ringraziamento particolare a tutte le persone che ci hanno accompagnato in questo viaggio. Ad alcune magari abbiamo accennato nel nostro racconto ma si tratta di ogni persona che ci ha regalato anche solo un semplice sorriso. Un ringraziamento doveroso va a chi ci ha guidato con il precisissimo itinerario edito dalle “Terre di mezzo” e all’applicazione per smartphone molto utile per non sbagliare il percorso nei punti più difficili.