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Terza Tappa – La Via Francisca del Lucomagno
Castiglione Olona, città ideale nata per volontà del Cardinale Branda Castiglioni, custodisce all’interno delle sue mura storiche un antico borgo medioevale caratterizzato da alcune importanti opere dell’Umanesimo quattrocentesco. Protagonisti di questo splendore sono il nobile Palazzo del Cardinal Branda Castiglioni con le sue preziose pitture di scuola lombarda e toscana, gli importanti affreschi di Masolino da Panicale nel Complesso della Collegiata, l’impianto di ispirazione brunelleschiana della Chiesa del SS. Corpo di Cristo detta “di Villa” ed ancora i cicli pittorici tardo-gotici del Palazzo dei Castiglioni di Monteruzzo che fanno da sfondo alle più moderne opere del [MAP] Museo Arte Plastica.
La Collegiata di Castiglione Olona
Consacrata nel 1425, la Collegiata è il fulcro della trasformazione del borgo medioevale di Castiglione Olona nella prima città ideale dell’Umanesimo, realizzata per volontà del cardinale Branda Castiglioni.
La chiesa, progettata dai fratelli Alberto, Giovanni e Pietro Solari secondo le linee della migliore tradizione del romanico lombardo, deve la sua fama alle opere di noti maestri toscani del Quattrocento. Episodi della vita della Vergine furono affrescati sulla volta maggiore da Masolino da Panicale, testimone del passaggio epocale dal Medioevo al Rinascimento: la dolcezza dei volti e i colori luminosi offrono una visione di grande suggestione. Le pareti, con le storie dei SS. Lorenzo e Stefano, furono affrescate dal giovane Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta, che in seguito diventò uno dei principali artisti della Siena del suo tempo, e dal fiorentino Paolo Schiavo.
L’attiguo Battistero deve la sua celebrità al ciclo con la Vita del Battista, realizzato da Masolino nel 1435, dove le scene dipinte non rispettano la scansione spaziale reale, ma sfondano le pareti con architetture illusionistiche e paesaggi che sembrano aprirsi davanti agli occhi dell’osservatore. Dopo una visita in Battistero Gabriele D’Annunzio diede origine alla famosa definizione di Castiglione Olona quale Isola di Toscana in Lombardia. Nel Museo, riallestito nel 2013, sono esposti dipinti, manoscritti miniati, oreficerie, sculture. Il giardino, un tempo occupato da un chiostro, regala momenti di bellezza non solo naturalistica, offrendo interessanti prospettive sulla Collegiata e il suo campanile.
Il Museo Branda Castiglioni (Palazzo Branda Castiglioni)
Un tempo storica dimora del Cardinale Branda Castiglioni ed oggi sosta indispensabile per comprendere appieno lo spessore culturale di una figura così importante.
Proprio in questo edificio ci sono le testimonianze più rappresentative del suo pensiero umanista interpretato dalle abilità pittoriche e scultoree di Masolino e del Vecchietta, i quali poterono sperimentare le rese prospettiche apprese a Firenze attraverso gli insegnamenti di Leon Battista Alberti. I discendenti del Cardinale contribuirono ad arricchire questo patrimonio, commissionando ritratti di famiglia e collezionando preziosi oggetti di arredo che oggi si uniscono alle testimonianze più antiche.
Si affaccia sulla piazzetta del borgo antico, è costituito da due corpi di fabbrica del XIV e del XV sec. Come raccordo tra i due elementi architettonici ne fu eretto un terzo che racchiude al piano inferiore la Cappella di San Martino ed al piano nobile una stupenda e quanto rara loggia rinascimentale con il ciclo degli Uomini Illustri di un artista di scuola senese. Le facciate, in finto bugnato, sono ingentilite da stupende finestre in arenaria e in formelle di cotto, mentre lo stemma di Francesco Sforza ci richiama alla memoria l’antico dominio del Ducato di Milano.
Masolino affrescò nel 1435 nella stanza indicata come “lo studiolo del Cardinale” uno stupendo ed irreale paesaggio che la tradizione locale vuole sia quello di “Veszprèm”, la località dell’Ungheria dove il Prelato fu conte e Legato Pontificio a partire dal 1410 e dove si consolidò la proficua amicizia tra il Maestro fiorentino ed il Porporato.
Un artista ignoto, di scuola lombarda, dipinse invece nel 1423 la così detta “Camera del Cardinale” con alberi da frutta, puttini festanti, decorazioni tardo-gotiche e motti tratti da autori classici latini, che raccontano un raffinato testamento spirituale del Cardinale Castiglioni.
Al piano inferiore la Cappella Cardinalizia celebra la Gerusalemme Celeste narrata nell’Apocalisse di San Giovanni ed il Mistero Eucaristico enunciato dall’Evangelista Giovanni. L’opera pittorica è stata attribuita a Lorenzo di Pietro, detto “il Vecchietta”, che l’affrescò nel 1437 e l’adornò di piccoli peducci in arenaria raffiguranti angeli in contemplazione.
Nella “Sala della Quadreria del museo, il 21 settembre 2017 gli Enti lombardi interessati al percorso della Via Francisca del Lucomagno firmarono il protocollo d’intesa che sancì ufficialmente l’inizio del progetto di valorizzazione del tracciato.
Il [MAP] Museo Arte Plastica (Palazzo dei Castiglioni di Monteruzzo)
Allestito nelle sale affrescate del trecentesco Palazzo dei Castiglioni di Monteruzzo, presenta un originale collezione di più di cinquanta opere degli anni Settanta.
Il grande successo delle materie plastiche e le caratteristiche tecniche ed estetiche delle sue materie prime spinsero il conte Lodovico Castiglioni e suo cugino Franco Mazzucchelli a dar vita, tra il 1969 ed il 1973, al “Polimero Arte”, un centro di ricerche estetiche e un laboratorio dotato di tecnologie e personale qualificato della Mazzucchelli Celluloide, la fabbrica più importante d’Italia nella produzione e lavorazione di materiale plastico. Vi parteciparono noti artisti dell’epoca e molte delle loro opere furono esposte in occasione di prestigiose mostre nazionali ed internazionali.
Gli artisti che collaborarono a questo progetto furono: Carla Accardi, Filippo Avalle, Enrico Baj, Giuliana Balice, Elvio Becheroni, Valentina Berardinone, Gianni Colombo, Medeiros De Lima, Camillian Demetrescu, Marcolino Gandini, Peter Gogel, Mario Guerini, Hsiao Chin, Fulvia Levi Bianchi, Anna Marchi, Smith Miller, Sante Monachesi, Giulia Napoleone, Edival Ramosa, Hilda Reich, Bruno Romeda, Giovanni Santi Sircana, Tino Stefanoni, Guido Strazza e Kumi Sugai, a cui si aggiunsero opere di Giacomo Balla e di Man Ray. Al nucleo originario si aggiunsero in seguito nuove opere di Vittore Frattini, Carlo Giuliano, Maria Teresa Illuminato, Marcello Morandini, Ornella Piluso (topylabrys), Giuliano Tomaino e Giorgio Vicentini.
“E’ molto interessante notare come – pur utilizzando materiali spesso identici o analoghi – ogni artista abbia saputo evidenziare le sue caratteristiche personali giungendo spesso – se non sempre – a creare oggetti decisamente inediti rispetto a quello che era il panorama artistico del momento” (Gillo Dorfles, critico d’arte)
Ai visitatori è offerta una straordinaria galleria d’arte contemporanea inserita in un antico e prezioso edificio quasi una continuità artistica tra passato, presente e futuro. Il passaggio temporale non è immediato ma è piacevolmente leggibile nei particolari architettonici, pittorici e scultorei poiché con le loro peculiarità testimoniano le antiche tracce del passato e guidano i visitatori in un costante e riflessivo confronto epocale.
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